GRAVIDANZA E SALUTE ORALE
Durante il periodo della gravidanza, la donna, a causa dei cambiamenti fisiologici a cui va incontro nel proprio organismo, può riscontrare diverse patologie dentali; la prevenzione, nel momento in cui decide di avere un figlio, e quando resta incinta, è fondamentale. Presso il nostro ambulatorio odontoiatrico Dental Bios raccomandiamo sempre un’attenta prevenzione, controlli periodici e un’igiene orale professionale e quotidiana adeguata, al fine di non incorrere in malattie causate dall’accumulo di placca batterica o di bloccarle, curandole in tempo.
Tra le patologie dentali a cui una futura mamma deve fare attenzione durante i mesi della gestazione troviamo la gengivite gravidica, l’epulite gravidica, un’intensificazione della comparsa di carie, presenza di afte, possibilità di erosione dello smalto e parodontite che, se trascurata, può comportare non solo gravi danni ai tessuti di sostegno del dente, ma anche causare parto prematuro e la nascita del bambino sottopeso.
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GENGIVITE GRAVIDICA
Durante la gravidanza, l’infiammazione delle gengive è una problematica piuttosto comune che riguarda circa l’80% delle donne; la gengivite gravidica, solitamente, si manifesta sin dal primo trimestre di gravidanza e recede spontaneamente dopo il parto. L’intensità e la gravità sono piuttosto variabili, i sintomi si presentano come edema, congestione e irritazione; la gengivite gravidica si manifesta con arrossamento della zona che diventa più sensibile e irritabile, le gengive spesso arrivano a gonfiarsi e a sanguinare e nei casi più gravi è possibile riscontrare delle vere e proprie situazioni infiammatorie, soprattutto nelle zone anteriori della bocca.
Sulla base dei sintomi e della zona coinvolta si possono distinguere diversi tipi di gengivite, eritematosa, marginale, papillare e, la più estesa, iperplasia gengivale papillare. La gengivite è uno stato d’infiammazione più o meno intensa delle gengive, i tessuti molli che circondano i denti, per cui queste sanguinano eccessivamente, in risposta a determinate sostanze che causano l’infiammazione, quali placca dentale e tartaro; in questo stato anche il semplice spazzolamento dei denti può risultare doloroso e provocare sanguinamento. La presenza di carie, di otturazioni infiltrate o restauri protesici eseguiti in modo non corretto possono intensificare i sintomi dell’infiammazione.
Durante la gestazione, accresce fisiologicamente la produzione di ormoni estrogeni, aumenta l’irrorazione di sangue ai tessuti del corpo e, inoltre, avviene anche una diminuzione delle difese immunitarie, tali cambiamenti nell’organismo possono dare origine a gengiviti.
Le mucose orali, il cui ispessimento è dovuto all’aumento in circolo degli estrogeni, diventano ipertrofiche in conseguenza alla dilatazione dei vasi sanguigni, presentando un aspetto gonfio e più scuro; questa condizione favorisce la proliferazione nella bocca di batteri, quindi l’accumulo di placca, vera causa del disturbo.
Le gengive, spesso gonfie, favoriscono il ristagno di residui di cibo fra gli interstizi dentali; è evidente, dunque, quanto l’igiene orale sia determinante per prevenire la gengivite gravidica, patologia che può tuttavia verificarsi anche in persone che eseguono l’igiene orale in modo perfetto e puntuale, e che si presenta con maggiore frequenza nel cavo orale di donne che tendono a respirare con la bocca. (igiene orale dal dentista)
È da considerare d’altronde che spesso, durante la gravidanza, alcune future mamme tendono a effettuare l’igiene orale in modo meno accurato, proprio a causa del fastidio e del dolore che le gengive gonfie gli procurano, è opportuno invece tenere presente quanto questo possa avere ripercussioni sulla propria salute e su quella del bambino. Presso il nostro ambulatorio odontoiatrico Dental Bios, suggeriamo non solo un’azione di prevenzione grazie all’igiene professionale, ma anche l’utilizzo di collutori antisettici, dunque contenenti clorexidina 0.12%, per un periodo di non più di due settimane, piccole accortezze che possono rendere il periodo della gravidanza più semplice da affrontare.
EPULIDE GARAVIDICA
Un’ulteriore patologia dentale che interessa le gengive, e che può svilupparsi durante la gravidanza, è l’epulide gravidica; si tratta di una formazione tumorale benigna che non risulta dannosa per il feto e interessa solo una piccolissima percentuale di donne incinte.
L’origine dell’epulide gravidica può essere di natura infiammatoria, traumatica o spontanea; nella maggior parte di casi si suppone che possa partire da un’irritazione gengivale che degenera in formazione neoplastica benigna.
Questa patologia si presenta con un rigonfiamento gengivale di forma nodulare, con una base larga, e può interessare anche altre zone del cavo orale, palato, lingua, l’interno delle guance o il labbro, sebbene la gengiva resti la sede di formazione prediletta. Sono localizzate in genere sull’arcata dentaria superiore, formandosi tra due denti, di solito vicino a quelli compresi nella zona fra i due canini; generalmente è di colore rosso brillante, ma può tendere anche al violaceo o al porpora.
Le epulidi sanguinano facilmente, anche a causa della particolare situazione circolatoria della donna in gravidanza, possono assumere dimensioni variabili, da noduli di pochi millimetri fino a raggiungere anche la dimensione di un centimetro di diametro.
È importante sapere che queste formazioni crescono velocemente, in particolare a partire dal terzo mese di gravidanza, e normalmente scompaiono al parto, riducendosi progressivamente in maniera spontanea.
La causa è da ricercarsi negli squilibri ormonali, dunque nell’aumento della quantità di estrogeni e progesterone, ma anche nei cambiamenti che subisce la flora batterica, creandosi, ad esempio, un ambiente favorevole allo sviluppo della Prevotella intermedia. Traumi pregressi del cavo orale possono favorire la comparsa di epulide gravidica, infine, la scarsa o scorretta igiene orale sicuramente può dare origine a questa patologia, a causa delle formazioni di tartaro e placca batterica.
Le epulidi possono divenire più o meno fastidiose e dolorose in funzione soprattutto della loro dimensione, causando anche difficoltà di masticazione, difficoltà nell’articolazione delle frasi, ma soprattutto anche problemi di natura estetica con conseguenti ripercussioni psicologiche da non sottovalutare. Inoltre, bisogna tenere conto che lievi danneggiamenti di epulide, che possono verificarsi anche durante lo spazzolamento o la masticazione, possono essere causa di sanguinamento che crea il rischio di anemia secondaria.
Questa patologia normalmente non necessita di terapie, poiché, come abbiamo sottolineato, tende a regredire dopo il parto, tuttavia, qualora fosse di grande dimensione, creando problemi alla masticazione o di natura estetica, è possibile rimuovere l’epulide chirurgicamente, utilizzando elettrocoagulazione, crioterapia o trattamento laser. Si raccomanda di effettuare questo tipo di terapia preferibilmente nel secondo trimestre di gravidanza.
Presso il nostro ambulatorio odontoiatrico Dental Bios, troverete personale specializzato anche nella rimozione di epulide, è fondamentale rivolgersi a odontoiatri in grado di accompagnarvi durante il periodo della gravidanza, così da curare la vostra salute orale, senza pregiudicare quella del feto.
Per contrastare questa patologia, la miglior cura è sicuramente una corretta e costante igiene dentale quotidiana e professionale, e visite periodiche dal proprio odontoiatra a scopo preventivo, al fine di evitare lo sviluppo di patologie dentali che possono divenire un serio problema durante la gravidanza.
AFTE IN GRAVIDANZA
Durante la gravidanza, le future mamme potrebbero notare il manifestarsi frequente di afte, dolorose ulcere all’interno della cavità orale. Si presentano come piccole piaghe, che generalmente si manifestano all’interno della bocca, delle guance e talvolta anche sulla lingua.
Le cause della comparsa di afte durante questo periodo è dovuta a diverse cause, i cambiamenti ormonali, l’abbassamento delle difese immunitarie, la mancanza di minerali e vitamine, ma anche lo stress e la dieta sono da annoverarsi tra i principali responsabili di questa fastidiosa problematica.
Le afte tendono a guarire da sole in circa due settimane, risultando piuttosto dolorose soprattutto nei primi tre o quattro giorni; qualora non scomparissero in questo lasso di tempo, si consiglia fortemente di rivolgersi al proprio dentista per verificare insieme le eventuali cure cui doversi sottoporre.
Anche per questa problematica, una corretta igiene orale risulta fondamentale, allo stesso tempo un’adeguata alimentazione può essere un valido aiuto; è auspicabile evitare di mangiare cioccolato, agrumi, alimenti particolarmente salati, piccanti o speziati. Alcuni rimedi naturali possono essere utili qualora si soffra di afte, aiutandoci a combattere i fastidi, ad esempio una dieta che contenga yogurt naturale, poiché i lattobacilli presenti stimolano la guarigione, inoltre, sciacquare la cavità orale con salvia e camomilla può procurare sollievo e disinfettare.
CARIE E GRAVIDANZA: VI È UNA CONNESSIONE?
Durante i mesi della gravidanza, una donna può notare un’intensificazione della comparsa di carie, vi sono infatti alcuni fattori che facilitano questo tipo di problematica.
L’organismo di una donna, come abbiamo visto, subisce alcuni cambiamenti e, inevitabilmente, il suo cavo orale ne risente; gli squilibri ormonali comportano una serie di conseguenze e, tra queste, possiamo notare anche il cambiamento della composizione della saliva.
In questi mesi non solo aumenta la salivazione, ma assistiamo a una diminuzione del pH orale, inoltre la saliva diviene particolarmente viscosa e densa, tutto ciò fa sì che abbia inferiori proprietà di neutralizzazione, dunque viene meno a una delle sue funzioni principali, che è quella di prevenire la carie.
Questo nuovo stato della saliva comporta un aumento della placca e una sua più facile adesione a denti e gengive, con conseguente sviluppo di infiammazioni, placca e carie, nonché il peggioramento di eventuali patologie odontoiatriche, già presenti prima del concepimento.
Una dieta sbagliata, a base di carboidrati e spuntini con quantità eccessiva di zuccheri, è sicuramente una delle cause che conduce a un intensificarsi di carie; la nausea e il vomito sono un ulteriore motivo di questa patologia, poiché gli acidi gastrici entrano in contatto con lo smalto dentale, indebolendolo e conducendolo a una demineralizzazione.
In gravidanza, infine, le gengive tendono a essere più sensibili, gonfiandosi e irritandosi facilmente, e andando incontro a gengivite gravidica; le pazienti con questa patologia tendono erroneamente a toccare il meno possibile le gengive, a causa del dolore e del sanguinamento che anche un semplice spazzolamento dei denti gli procura, e, di conseguenza, effettuano un’igiene orale quotidiana in modo meno accurato.
Presso il nostro ambulatorio odontoiatrico Dental Bios, raccomandiamo alle pazienti incinte di prendersi cura con particolare attenzione alla propria igiene orale durante i nove mesi di gestazione, di spazzolare correttamente i denti, usando anche filo interdentale e i collutori che gli vengono consigliati, di seguire una dieta sana ed equilibrata e, infine, di effettuare visite di controllo con regolarità, ascoltando i consigli del proprio dentista.
NAUSEE MATTUTINE ED EROSIONE DELLO SMALTO
Un altro fenomeno che può verificarsi durante i mesi della gravidanza è l’erosione dello smalto dentale, che non è altro che la perdita di tessuto duro del dente, causata dal contatto con gli acidi nella cavità orale. Lo smalto è quello strato di tessuto mineralizzato che ricopre e protegge la dentina; l’erosione dentale può essere più o meno grave, fino a casi in cui arriva a coinvolgere la dentina, provocando anche sensibilità ai denti.
È una patologia a cui le donne incinte devono porre particolare attenzione affinché non si verifichi, infatti, l’aumentata acidità della saliva, gli episodi di vomito, o semplicemente le nausee con reflusso gastroesofageo, fanno abbassare il pH della bocca, provocando vicino alla gengiva l’erosione dello smalto, che presenta una forma di mezzaluna con superficie liscia.
Per evitare il rischio che vi siano le condizioni per l’instaurarsi di questa problematica, presso il nostro ambulatorio odontoiatrico Dental Bios suggeriamo alle pazienti incinte di limitare la frequenza del consumo di bevande e/o cibi acidi, quali agrumi e succhi di frutta, e ricordiamo sempre di non spazzolare i denti per almeno 30 minuti dopo aver mangiato o bevuto una sostanza acida. È preferibile sciacquare subito dopo la bocca con acqua tiepida o collutorio per neutralizzare il pH acido e aspettare mezz’ora per lavare i denti; allo stesso modo si deve evitare di procedere con lo spazzolamento dopo episodi di vomito a causa del danneggiamento meccanico dello smalto e delle sensibilità che, entrando in contatto con l’acidità presente nel cavo orale, questo semplice gesto potrebbe provocare.
È importante che una futura mamma possa affrontare quanto più serenamente possibile il periodo della gravidanza, a questo scopo è necessario che si rechi periodicamente dal proprio dentista per visite di controllo e che segua una dieta sana ed equilibrata. È, inoltre, fondamentale che effettui una corretta e costante igiene orale, con un adeguato spazzolino e un dentifricio che contenga almeno 100-1500 ppm di fluoro, ideale per prevenire e aiutare a proteggere il cavo orale dalle carie, con filo interdentale e un pulisci lingua per lo spazzolamento della lingua, adibito a eliminare i batteri anche da questa zona.
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